Quando
la foto, insieme ad altre, è stata proposta non pensavo nemmeno che
venisse scelta tra quelle da pubblicare. Nel Paese degli ecomostri, dei
saccheggiatori della cosa pubblica e degli ipocriti e falsi difensori
dei beni comuni e del territorio non
pensavo che l'ecomostro di Sassano venisse considerato tra le cose più
brutte che questo paese è stato capace di proporre proiettandosi in una
dimensione nazionale. Invece no... La foto è stata addirittura scelta
per promuovere l'iniziativa de "Il Fatto Quotidiano" e di Oliviero
Toscani. Meglio così... Non si può che essere grati ad Oliviero Toscani
per averla scelta e agli "amici" del Il Fatto Quotidiano per averla
pubblicata...
giovedì 11 luglio 2013
martedì 9 aprile 2013
Sassano: L’ ECOMOSTRO?... Da belvedere a “fabbrica di consulenze”?
A voler stare dietro agli incarichi di consulenza che l’UTC del Comune di
Sassano sta affidando in giro - per
cercare di capire cosa deve fare dell’ecomostro- c’è da perderci la testa.
Nei giorni scorsi è stato assegnato un ulteriore “incarico professionale per attività di verifica e validazione del
progetto definitivo relativo alla costruzione della nuova casa comunale …”. Già a marzo, lo stesso ufficio, aveva
assegnato incarichi per “… progettazione strutturale e
per relazione geologica.” Ciò dopo aver
liquidato, un mese prima, il gruppo dei progettisti vincitori del “concorso di
idee” e consulenti vari. Idee che, a qualcuno, devono essere sembrate datate e
quindi andavano “rottamate”, insieme a chi le aveva prodotte. Perché cambiare
si può... Perciò meglio individuare altri “portatori” di scienza architettonica
ed ingegneristica. Magari dal DNA più coerente alle “esigenze amministrative”.
Tanto, poi, a pagare è la collettività.
Il mandato ricevuto dall’U.T.C. era quello di “redigere un nuovo progetto funzionale e devolvere le economie derivanti
sul nuovo stralcio funzionale dell’opera”. Cioè, l’U.T.C., doveva redigere
le modifiche e formulare la proposta.
Nella delibera di assegnazione non è indicato, in nessun passaggio, che
attivi processi di selezione e individuazione di progettisti, consulenti o
studi tecnici. Incarichi che, si immagina, hanno un costo e necessitino di
capacità e competenze specifiche per essere assegnati.
All’albo pretorio online è stato possibile attingere solo informazioni
generiche. Ambigue e criptiche. Altro che trasparenza e “amministrazione
partecipata”. Di curriculum vitae, schemi di contratto, importi neanche l’ombra,
così come non vi è ancora traccia dell’incarico e CV nell’inesistente elenco
dei consulenti – che dovrebbe essere obbligatorio e pubblico - di tale De Luca,
Responsabile del Settore Tecnico. Cioè del “consulente” che
controlla i processi di area garantendone anche la trasparenza.
Ora, a leggere
l’ultima determina prodotta dall’UTC, si scopre che è necessaria un’ulteriore
consulenza che aiuti a giudicare la proposta fatta da “non meglio identificati
tecnici e progettisti”, cui è stata affidata la revisione del secondo lotto…
Per il terzo c’è tempo.
Ad oggi, da nessuna parte è possibile capire chi sono e quali competenze
abbiano i “Bohigas” cui vengono assegnati gli incarichi. Nè si conoscono i
“pregi” e, soprattutto, le “virtù” sulla base delle quali sono stati
individuati. Tranne quelle riconducibili alla “vox populi”, ai si dice dei bene
informati, e che restringerebbero il campo dei “fortunati” a soggetti che,
pare, godrebbero di legami “affettuosi” e relazioni di parentela in giunta.
Certo, visto l’operato amministrativo, non vi è bisogno di un grosso
sforzo di fantasia per immaginare i principi che paiono ispirare
l’assegnazione. Cambiare si può… Ma non i metodi e la cultura amministrativa…
Quella, per il forte impulso arrogantemente familistico-clientelare che sembra
trasparire, ogni giorno di più, dalle azioni gestionali, continua a tenere il
Comune in un “medioevo” amministrativo
che – e non è certo un merito – spinge gran parte della popolazione a
rimpiangere le passate amministrazioni. Metafora del “al peggio non vi è mai
fine”!
Pellegrino, che alla trasparenza ci tiene, tanto da mantenere
il comune di cui è sindaco negli ultimi posti – su oltre 8000 - della
graduatoria elaborata dal Dipartimento della Funzione Pubblica, già a febbraio
affermava : ”… l’ecomostro di Sassano, a breve, non
ci sarà più…”[…]“…è stata risolta
la seconda parte [ndr. Liquidazione vincitori gara di appalto e progettisti]
senza arrecare danno al Comune… presenteremo in questi giorni il nuovo
progetto…”. E,
solo qualche giorno fa : "nei prossimi giorni ci sarà la conferenza stampa di presentazione
del nuovo progetto dell'ecomostro o meglio dell'ecomostro trasformato in casa
comunale…”. Titolo del film?
Il giorno che non arriva mai! Sottotitolo: non prendetemi sul serio…
Tranne che
per le consulenze quelle, se le determine non sono un’illusione ottica,
esistono davvero.
Ma chi sono i “fortunati” possessori
del biglietto vincente? E per quali importi? Tenuto conto che il “gruzzoletto”
delle “economie derivanti”, sul
secondo lotto, è di circa 700 mila euro e i margini possono anche arrivare al
30/40% del totale… Fate voi!
In attesa di scoprirlo non si può
non ammettere che, tutto, avviene nella “massima trasparenza”. Sotto gli occhi della
corresponsabile opposizione, capace di distinguersi per “interessata” assenza e
ignavia e della patetica e
“interessata” distrazione di qualche associazione “sensibile” alla
tutela della legalità che, attenta alle pagliuzze altrui, non vede le travi nei
propri occhi… Chissà perché?
Sassano: che fine hanno fatto le promesse sull’ ECOMOSTRO?
Da mesi si attende di
sapere cosa ha intenzione di farne dell’ecomostro di Sassano l’amministrazione
Pellegrino. Dalla visita di “Striscia la notizia”, nel febbraio scorso, in poi
si sono inseguite le voci e le ipotesi di intervento più disparate. Brumotti,
con il suo show, offrì al Pellegrino l’occasione per sbizzarrirsi in
dichiarazioni mediatiche in libertà.
A giugno, diceva qualcuno,
sarebbero iniziati addirittura i lavori. Forse si sarebbe abbattuto un piano.
Se ne sarebbe fatto un impianto con un “centro multimediale” anche con il
placet della Corte dei Conti”. Il progetto sarebbe stato visibile online. E il
primo cittadino “minacciava” addirittura di mettersi in mutande. Massima
trasparenza. E il “belvedere” del Vallo tornare fruibile ai cristiani. Forse…
Perché ad oggi, ciò che si
è in grado di raccogliere sono solo voci che si rincorrono e zero trasparenza.
Al Comune l’argomento è
tabù. E solo sottovoce - ma molto sottovoce - si riescono a carpire
informazioni. Intanto di atti e decisioni rese pubbliche: zero. Non resta che
attingere alle informazioni dei mesi scorsi ed associarle alle chiacchiere… Ma
sono veramente solo chiacchiere di qualche “funzionario pettegolo”?
… Con delibera del 28
novembre 2011 si decide “…di dare mandato
all’U.T.C., di redigere un nuovo progetto funzionale all’esito della
definizione del quadro economico risultante dalle attività e… devolvere le
economie derivanti dalle definizioni… sul nuovo stralcio funzionale dell’opera
opportunamente progettata…”. Il Comune revoca l’incarico ai vecchi progettisti,
liquidando loro le competenze (integralmente
o in percentuale agli stati di avanzamento dei lavori?). Con Determina del 22 febbraio 2012 ringrazia e saluta i vincitori del
“concorso di idee” e dell’appalto per il secondo lotto, titolo : “LAVORI DI COSTRUZIONE NUOVA CASA COMUNALE - LIQUIDAZIONE COMPETENZE TECNICHE IN FAVORE
DEI PROGETTISTI E LIQUIDAZIONE SPESE CERTIFICATE IN FAVORE DELL'IMPRESA
ECOEDILIA.”
Vi è ragione
di credere che le spese siano state liquidate in solido, con moneta corrente
della “zona euro”, non “in natura”.
Il 20 aprile
2012 si affida il nuovo incarico : “… PER PROGETTAZIONE STRUTTURALE E PER
RELAZIONE GEOLOGICA.”
Ora, appare quasi naturale chiedersi chi siano i nuovi progettisti?
Come sono stati scelti ed in funzione di quali proposte? Qual è lo studio geologico
incaricato? Siamo entrati in una “nuova
era geologica” senza essercene accorti facendo venir meno le ragioni per le
quali le vecchie relazioni fornite al Genio Civile – obbligatorie - si ritengono superate e non attendibili?
Negli ultimi mesi non sono
stati pubblicati né bandi, né lanciati nuovi “concorsi di idee”. L’amministrazione né è già ricca di suo! Ma
si sa, il Comune amministrato da Pellegrino non fa della trasparenza il suo
forte. E, vedere le carte, costa 50 € per la sola consultazione. Anzi ciò che lascia molto
perplessi, di fronte ad un evidente deficit di trasparenza e corretta gestione
della cosa pubblica, che nella gestione della vicenda ecomostro vede solo uno
degli esempi più evidenti senza dimenticare l’AREA P.I.P., è il silenzio – di
comodo o imposto? – degli accademici,
autoreferenziali, difensori della legalità. Ma tant’è… Ognuno prende posizione
su ciò che gli fa più comodo. O da meno fastidio. Così va il mondo…
Da voci di corridoio ed informazioni raccolte, pare che ad occuparsi
del “restyling” siano studi ben rappresentati in amministrazione. E, molto ben
introdotti a livello familiare in giunta.
Tutto normale nel paese che ha arricchito il familismo da “amorale” a
VOLGARE e ROZZO. Per l’amministrazione la famiglia, il vicinato e le relazioni,
rafforzate da rapporti tra appartenenti a ben individuabili ambienti economici,
clientelari ed aziendali – BCC di Sassano, per esempio - sono vitali per lo
stile di gestione imposto. Senza, non sopravvivrebbe un minuto in più. Fondamentali, visto lo scarso consenso di cui
gode ed il “bluff” rappresentato dalla condotta amministrativa.
Se tutto quanto è stato fatto sino ad ora non andava bene si suppone
che sia stato arrecato un danno erariale alla comunità. I corresponsabili
siedono in Consiglio Comunale e Giunta Comunale. Sono gli stessi che all’inizio
votarono per l’approvazione del progetto: “…La soluzione architettonica si ritiene
che … ben si inserisce nel contesto
circostante
… per poi accorgersi che l’opera … non risponde … alle esigenze di opportuno
inserimento nel contesto ambientale…”. Una metamorfosi
epocale.
Come ci si comporterà nei loro confronti? E come si comporteranno essi
stessi – in particolare il vicesindaco - quando si tratterà di approvare le nuove
proposte. Si smentiranno ancora una volta, magari a loro insaputa? Chissà se
siano stati resi edotti delle responsabilità che si assumono con le loro
decisioni? E cosa risponderanno a chi, in futuro, potrebbe chiedergliene conto?
Ovviamente parliamo di amministratori che paiono avere le antenne sempre dritte
per ricevere indicazioni operative e
incapaci di “vivere di luce propria. Caratterizzati da una inesistente
autonomia decisionale e capacità di incidere sulle decisioni amministrative.
Attendere per sapere e, con molta curiosità, per vedere chi sono i
nuovi progettisti e le loro “brillanti” idee.
Ma, soprattutto, gli ulteriori costi per la comunità. Perché,
nonostante qualcuno racconti la storiella che “senza alcun danno a carico”
della collettività l’amministrazione ha risolto lodi e quant’altro per la
realizzazione del secondo lotto, ciò nei fatti è una menzogna. Leggere la
determina del 22 febbraio 2012. E, soprattutto, fare l’addizione mettendo in
colonna i costi liquidati sommati a quelli relativi all’affidamento di nuovi
incarichi per la relazione geologica ed il nuovo progetto. Ed è risaputo, i
costi progettuali e tecnici possono, in alcuni casi, raggiungere percentuali
anche del 35/40%.
Nel caso dell’ecomostro – opera che sfiora i due mln. di euro - a
quanto ammontano ed in che misura sono stati liquidati? Un fatto è certo, l’ecomostro,
ad oggi, alla collettività è costato oltre 200 € a “coccia-famiglia” e ne
costerà quasi mille alla fine…
Eppure, non erano mancate le solite sviolinate su
qualche organo di “informazione” locale che, riportando le parole del Sindaco,
affermava:”… l’ecomostro di Sassano, a breve, non ci sarà più. Sarà ridimensionato. Questa
la secca e decisa dichiarazione del sindaco Tommaso Pellegrino… Prima
della prossima estate [cioè quella già archiviata] dovrebbero avere inizio i lavori di demolizione e di completamento,
questa la promessa che è stata accolta con lunghi e significativi applausi…” Appunto, gli applausi…
Ma di chi ? E per cosa? Cittadini
che ringraziano per le “piazze arricchite”non
si sa bene da cosa o “voraci” rappresentanti di studi tecnici interessati alle
più concrete “economie derivanti”?
Pubblicato il 13 settembre 2012
Striscia la notizia, servizio ecomostro Sassano.
Sino
ad ora era conosciuto come "ecomostro", tranne che per qualcuno che lo
aveva fatto diventare "belvedere". Da questa sera ascoltando le
definizioni date dall'autore del servizio di Striscia la Notizia ognuno
può ribatezzarlo come meglio crede. Le nuove definizioni non si
allontaneranno molto da quelle individuate da qualche indigeno...
"Ecoschifo... Ma che schifo!... Ma cos'è sta roba?... Il pozzo del
marcio... Fa un pò anche schifo..." E qualcuno ne va anche fiero ("Ma
che schifo!")...
16 marzo 2012.
http://
16 marzo 2012.
http:// www.striscialanotizia.mediaset. it/video/ videoextra.shtml?15052
http://www.facebook.com/photo.php?v=10150679973819127&set=o.106977169797&type=2&theater
Sassano, Ecomostro. Blitz di “Striscia la Notizia” con l’inviato Brumotti
Pubblicato sabato 25 febbraio 2012
http://www.unotvweb.it/articolo/1801129/
Le telecamere di “Striscia la Notizia” sono state nei giorni scorsi a Sassano per occuparsi dell’ormai famoso “ecomostro”, lo scheletro incompiuto della nuova casa comunale, già più volte al centro delle polemiche. Il blitz di Striscia è stato effettuato da Vittorio Brumotti, il campione di bike trial, che in sella alla sua bici ha mostrato il degrado della struttura ed ha intervistato il sindaco Tommaso Pellegrino
Sassano: l’ecomostro? Secondo Pellegrino è già la casa comunale ed il “Fatto Quotidiano” ha preso un abbaglio. Chi mente?
...vergogna”
comprendente oltre 320 opere pubbliche “morte”, stilata da Jacopo Fo in una
pagina curata sul Fatto Quotidiano.
T. Pellegrino afferma su Metropolis che :”
…l’ecomostro non si può demolire perché la Corte dei Conti chiederebbe conto a
noi amministratori. Chi afferma il contrario fa strumentalizzazione di
bassissimo livello… è stata risolta la seconda parte senza arrecare danno al Comune…
presenteremo in questi giorni il nuovo progetto… L’abbiamo trasformata da
ecomostro a casa comunale”. Mentre su 105TV dice : “non è un’opera incompiuta
ci stiamo adoperando affinché possa essere completata… purtroppo abbiamo
ereditato quest’opera che ritengo inadeguata…”
Pellegrino ignora – o fa finta di ignorare – che
nella delibera di Giunta del 28 novembre 2011 è lui stesso a sottoscrivere che:
“l’opera sebbene appaltata non risulta essere eseguita… Di riconoscere le spese
certificate all’Impresa ECOEDILIA s.r.l.… Di autorizzare lo stesso responsabile
dell’ U.T.C. alla liquidazione degli oneri tecnici in favore dei progettisti in
base alle vigenti norme che regolano la materia… Di dare atto che alla spesa
dell’intervento di che trattasi pari ad Euro 700.000,00 si farà fronte con…
ecc. ecc.”.
Pellegrino – forse a sua insaputa, e non è la prima
volta – con le sue affermazioni pubbliche, non dice il vero, asserendo che “è
stata trovata una soluzione senza arrecare nessun danno al Comune”. Che poi
significa per i sassanesi che ad oggi hanno già speso, anche grazie a
Pellegrino, circa 200€ a famiglia per l’Ecomostro, che altri ne spenderanno.
Pellegrino, sulla vicenda dell’ecomostro, prova a
ricostruirsi una “illibatezza” politica che cancelli le responsabilità – prima
indirette – ed oggi, causa la corresponsabilità e continuità amministrativa con
le passate gestioni, diretta. Lui, e la sua “compagnia”, sui problemi del
comune paiono comportarsi come alieni venuti da Marte – “situazione che abbiamo
ereditato”, dicono – scordando che, parte della compagine attuale, in passato
ha votato in giunta affermando :”… La soluzione architettonica si ritiene che
ben si inserisce nel contesto circostante…” - mentre oggi dice - “…essa non
risponde alle esigenze di opportuno inserimento nel contesto ambientale ed
ancora di più alla normativa sismica vigente …”.
Una farsa nella quale gli attori, sono in parte gli
stessi. Tutto ed il contrario di tutto. Ma ci si può attendere coerenza da chi
ha condiviso talune decisioni adottando, per misero opportunismo “politico”, in
passato, la “logica delle tre scimmiette” e che negli anni della costruzione
dello scheletro era rappresentato in giunta da un assessore all’ambiente da lui
sostenuto?
Un noto fisico, premio nobel, affermava che è
“impossibile che a trovare la soluzione di taluni problemi sia chi quei
problemi li ha causati”.
Oggi si capisce perché una eventuale demolizione –
ed intervento auspicabile della Corte dei Conti - crei così tanto terrore negli
amministratori.
Ma chi sono i responsabili di tale scempio? A chi
interessa, veramente, che un mostro di cemento, avulso dal contesto, venga
edificato? A chi vanno liquidati gli oneri tecnici ed in che misura?
Cosa dovrebbe fare, la Corte dei Conti, mandare a
chiedere porta a porta, per le strade del paese, l’elemosina ai cittadini o far
ricadere la responsabilità su quegli amministratori che oltre a percepire
indennità a sbafo, in questi anni, paiono aver causato anche dei danni? E,
Pellegrino che politicamente pare dissociarsi dal passato, che è anche suo,
perché, prima di qualche uscita pubblica , non si fa rinfrescare la memoria dal
suo vicesindaco? Misteri di un’amministrazione che approva – per loro stessa
ammissione - “bilanci presumibilmente veritieri” , perciò “presumibilmente
falsi”, e che prova a far credere di aver trasformato l’esistente ecomostro in
una non ancora tangibile casa comunale. Evento futuro di cui non vi è certezza.
“Televendite” le chiamerebbero da altre parti. E
imbonitori potrebbero essere definiti gli attori. Peccato che con le sue
esternazioni Pellegrino dimostri, se mai ce ne fosse stato bisogno, che
bassissimo non è il livello di “speculazione politica” (aggettivo e sostantivo
sono copyright di Pellegrino). Il Fatto Quotidiano ha riportato, nella scheda
dedicata, fonti e dati certi e documentabili facendo il proprio lavoro.
Bassissimo, purtroppo per gli amministrati, resta il livello e la cultura
politico-amministrativa di chi pare credere che fare l’amministratore sia solo
inutile e sterile presenzialismo retorico davanti a qualche microfono, incapace
di produrre misure di utilità sociale, facendo ricadere i costi della sua
inadeguatezza gestionale sui cittadini. Ma tant’è, questo è il livello di
gestione che il paese ha dimostrato di meritarsi.
L’auspicio, nell’interesse dei cittadini, un po’ meno per le tasche degli amministratori, è che ci possa essere un intervento della Corte dei Conti. Certo e non, per dirla con il linguaggio del Pellegrino, “presumibile”.
L’auspicio, nell’interesse dei cittadini, un po’ meno per le tasche degli amministratori, è che ci possa essere un intervento della Corte dei Conti. Certo e non, per dirla con il linguaggio del Pellegrino, “presumibile”.
Pubblicato il 03 febbraio 2012
Dal fatto quotidiano del 30 gennaio 2012
Dal Fatto Quotidiano di oggi... SORPRESA!!!
Se ne sentiva il "bisogno"... Si poteva non essere presenti in un
elenco di opere pubbliche milionarie incompiute? Quello riportato dal
"Il Fatto quotidiano" on line riguarda un elenco nazionale di opere
pubbliche, COSTATE MILIONI DI EURO E MAI CONCLUSE, tra cui un progetto
chiamato "Spirito nuovo tra antiche mura", cioè la nuova casa comunale,
meglio conosciuta come ECOMOSTRO.
Un'opera che, definire casa, è già
un'offesa al comune senso del pudore. Intanto c'è chi lo ha fatto. E,
mentre qualcuno decide di non decidere e delegare ad altri chissà quali
soluzioni per scarso senso di responsabilità, l'ecomostro, senza che un
solo mattone sia tolto o aggiunto, continua a far parlare di se, anche
al di fuori dell'unico posto dove dell'ecomostro e di altri temi
ambientali è vietato parlare e raccontare i fatti (pena querele) : il
comune di Sassano... Ma, "INFORMARE SI PUO'"... Almeno fuori dal Vallo
di Diano...
http:// www.ilfattoquotidiano.it/2012/ 01/30/ ecco-censimento-degli-incompiut i/187625
Sassano: ecomostro, delibere perditempo e cantastorie …
E’ esecutiva la delibera di
giunta approvata alla fine di novembre che affida “… all’U.T.C., di redigere un
nuovo progetto funzionale …” che dovrebbe cambiare i “connotati” del nuovo
municipio, meglio conosciuto come ecomostro.
La giunta si è accorta che : “… l’opera
… non risulta essere eseguita e quindi … che venga operata una nuova
valutazione attuale sulla sua realizzabilità sia da punto di vista tecnico che
da un punto di vista del soddisfacimento delle esigenze della Comunità … essa
non risponde … alle esigenze di opportuno inserimento nel contesto ambientale
ed ancora di più alla normativa sismica vigente … deve, nella sua completezza,
essere meglio inserita nel contesto urbano del centro storico, in cui invece
allo stato, appare sproporzionata ed invasiva … [Ritiene opportuno] un nuovo
intervento volto a mitigare l’impatto ambientale della struttura … di un suo
adeguamento alle nuove norme tecniche … al fine di adeguare l’intervento di che
trattasi alla sopravvenuta normativa di cui al DM Infrastrutture del 14/01/2008
e Circolare 02/02/2009…”
La delibera è stata approvata all’unanimità, un coro intonato, anche da chi sottoscriveva nel 2002 la relazione tecnica che affermava :”… La soluzione architettonica si ritiene che … ben si inserisce nel contesto circostante sia per quanto riguarda il rapporto plano-volumetrico che per quanto attiene la sistemazione a verde ... L’idea progettuale è supportata da una analisi funzionale giustificativa … in relazione ai fabbisogni organizzativi nonché alle esigenze della collettività.”
Cioè tutto il contrario della delibera approvata “oggi”. Ma cambiare si può, appunto, anche giudizio ed in funzione opportunistica. Lo “spirito nuovo tra antiche mura”, così era stato battezzato il progetto, per anni, è stato anche “apprezzato” da un assessore all’ambiente “uomo” di Pellegrino che, sull’ecomostro, ha sofferto – sino ad ora - di una cecità di convenienza. E solo in campagna elettorale, “blaterò” promesse di intervento sconnesse dalla realtà.
Con la delibera, le promesse sembrano trasformarsi in fatti. Peccato che, per decidere cosa bisognerà decidere di fare, ci son voluti quasi due anni. E chissà quanto altro tempo passerà prima che l’UTC – ufficio noto per la sua efficienza e capacità di tutelare interessi generali - deciderà cosa decidere di fare, di nuovo, in giunta. Una delibera perditempo. Specchietto per allodole, che non mancheranno.
Pellegrino è uno che di tutela
dell’ambiente se ne intende. Solidale con i problemi ambientali dei comuni
limitrofi, non pare muoversi a proprio agio quando si tratta di affrontare
quelli del comune di cui è amministratore. Eppure, da quel che si legge, aspira
a promuovere il suo “verbo” da palchi ben più “onorevoli” dell’anonima poltrona
di primo cittadino e che, pare, al momento utilizzare solo come megafono per
testimoniare la propria esistenza in vita sullo scenario politico locale. Ad oggi – in merito alla questione ecomostro -
non si è ancora avuto modo di apprezzare la presunta capacità oratoria del “…giovane, brillante,
istrionico al punto giusto, affidabile, credibile, concreto e coerente. [Con
anche ]… una
dialettica finissima, penetrante e convincente. [E] Sul piano dell’appartenenza politica […]
assolutamente affidabile…” Sindaco in “odore di santificazione“ in vita. Che vorrebbe dire prima AN, con “amorevoli
effusioni” forza italiote, poi Radicale, successivamente Verde ed oggi PD,
mentre in futuro chissà…
Più coerente ed affidabile di
così!!!
Ovvio, Non è colpa sua. Che si
abbia o meno qualcosa da dire, la qualità della politica è questa: apparire, presenziare,
incapacità di produrre e proporre contenuti o soluzioni, tele vendere e firmare
manifesti bugiardi. E, soprattutto, lavorare per consolidare posizioni di
privilegio a discapito degli amministrati. Essendone il prodotto non si può che
dargli atto di coerenza e … “ senso di appartenenza”.
La delibera approvata non
rappresenta certo una proposta o idea innovativa, né la soluzione
all’invasività dell’ecomostro. Ma si può affermare, con certezza, che si è
fatto un salto di qualità in merito alla posizione assunta dagli attuali
amministratori … Si è passati dal “silenzio degli ignavi”, al “ruttino degli
innocenti”.
Dimostrando, ancora una volta, di
non saper come affrontare il problema e rimandando a non si capisce bene quali
soluzioni.
In merito all’adeguamento
normativo, poi, le indicazioni contenute nel DM
infrastrutture riguardano : …i
criteri generali di sicurezza, precisano le azioni che devono essere utilizzate
nel progetto, definiscono le caratteristiche dei materiali e dei prodotti e,
più in generale, trattano gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale
delle opere…” Mentre la circolare regolamenta la “… puntuale valutazione della
pericolosità sismica del territorio nazionale e quindi le esigenze di una
moderna progettazione sismo resistente delle opere di ingegneria civile…”. La
delibera interviene, di fatto, annullando una delibera precedente – approvata
successivamente all’entrata in vigore delle norme richiamate - in cui si è
indetto un appalto e poi individuato l’esecutore. Parlando esplicitamente di
adeguamento alla normativa cosa vuol insinuare, che sino ad ora la stessa non è
stata rispettata? Che l’inquietante manufatto è stato costruito al di fuori
degli standard si sicurezza e con materiali oggi non più ritenuti adeguati? Che
la valutazione della “pericolosità sismica” non rientra nell’ambito dei
parametri individuati dalla normativa?
Tra perdite di tempo e “fischio di
piffero” per adesso vi è una sola certezza… Che l’ecomostro continua a produrre
costi a carico dei cittadini per decine di migliaia di euro – ad oggi lo
scheletro è già costato oltre 198€ a famiglia che rischiano di diventare quasi
1000€ finali- e ciò senza che un solo mattone venga aggiunto o tolto. Penali ed oneri tecnici inclusi. Puntualmente
autorizzati ad essere liquidati in delibera.
In che misura? Pubblicato il 03 gennaio 2012
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