E’ esecutiva la delibera di
giunta approvata alla fine di novembre che affida “… all’U.T.C., di redigere un
nuovo progetto funzionale …” che dovrebbe cambiare i “connotati” del nuovo
municipio, meglio conosciuto come ecomostro.
La giunta si è accorta che : “… l’opera
… non risulta essere eseguita e quindi … che venga operata una nuova
valutazione attuale sulla sua realizzabilità sia da punto di vista tecnico che
da un punto di vista del soddisfacimento delle esigenze della Comunità … essa
non risponde … alle esigenze di opportuno inserimento nel contesto ambientale
ed ancora di più alla normativa sismica vigente … deve, nella sua completezza,
essere meglio inserita nel contesto urbano del centro storico, in cui invece
allo stato, appare sproporzionata ed invasiva … [Ritiene opportuno] un nuovo
intervento volto a mitigare l’impatto ambientale della struttura … di un suo
adeguamento alle nuove norme tecniche … al fine di adeguare l’intervento di che
trattasi alla sopravvenuta normativa di cui al DM Infrastrutture del 14/01/2008
e Circolare 02/02/2009…”
La delibera è stata approvata all’unanimità, un coro intonato, anche da chi sottoscriveva nel 2002 la relazione tecnica che affermava :”… La soluzione architettonica si ritiene che … ben si inserisce nel contesto circostante sia per quanto riguarda il rapporto plano-volumetrico che per quanto attiene la sistemazione a verde ... L’idea progettuale è supportata da una analisi funzionale giustificativa … in relazione ai fabbisogni organizzativi nonché alle esigenze della collettività.”
Cioè tutto il contrario della delibera approvata “oggi”. Ma cambiare si può, appunto, anche giudizio ed in funzione opportunistica. Lo “spirito nuovo tra antiche mura”, così era stato battezzato il progetto, per anni, è stato anche “apprezzato” da un assessore all’ambiente “uomo” di Pellegrino che, sull’ecomostro, ha sofferto – sino ad ora - di una cecità di convenienza. E solo in campagna elettorale, “blaterò” promesse di intervento sconnesse dalla realtà.
Con la delibera, le promesse sembrano trasformarsi in fatti. Peccato che, per decidere cosa bisognerà decidere di fare, ci son voluti quasi due anni. E chissà quanto altro tempo passerà prima che l’UTC – ufficio noto per la sua efficienza e capacità di tutelare interessi generali - deciderà cosa decidere di fare, di nuovo, in giunta. Una delibera perditempo. Specchietto per allodole, che non mancheranno.
Pellegrino è uno che di tutela
dell’ambiente se ne intende. Solidale con i problemi ambientali dei comuni
limitrofi, non pare muoversi a proprio agio quando si tratta di affrontare
quelli del comune di cui è amministratore. Eppure, da quel che si legge, aspira
a promuovere il suo “verbo” da palchi ben più “onorevoli” dell’anonima poltrona
di primo cittadino e che, pare, al momento utilizzare solo come megafono per
testimoniare la propria esistenza in vita sullo scenario politico locale. Ad oggi – in merito alla questione ecomostro -
non si è ancora avuto modo di apprezzare la presunta capacità oratoria del “…giovane, brillante,
istrionico al punto giusto, affidabile, credibile, concreto e coerente. [Con
anche ]… una
dialettica finissima, penetrante e convincente. [E] Sul piano dell’appartenenza politica […]
assolutamente affidabile…” Sindaco in “odore di santificazione“ in vita. Che vorrebbe dire prima AN, con “amorevoli
effusioni” forza italiote, poi Radicale, successivamente Verde ed oggi PD,
mentre in futuro chissà…
Più coerente ed affidabile di
così!!!
Ovvio, Non è colpa sua. Che si
abbia o meno qualcosa da dire, la qualità della politica è questa: apparire, presenziare,
incapacità di produrre e proporre contenuti o soluzioni, tele vendere e firmare
manifesti bugiardi. E, soprattutto, lavorare per consolidare posizioni di
privilegio a discapito degli amministrati. Essendone il prodotto non si può che
dargli atto di coerenza e … “ senso di appartenenza”.
La delibera approvata non
rappresenta certo una proposta o idea innovativa, né la soluzione
all’invasività dell’ecomostro. Ma si può affermare, con certezza, che si è
fatto un salto di qualità in merito alla posizione assunta dagli attuali
amministratori … Si è passati dal “silenzio degli ignavi”, al “ruttino degli
innocenti”.
Dimostrando, ancora una volta, di
non saper come affrontare il problema e rimandando a non si capisce bene quali
soluzioni.
In merito all’adeguamento
normativo, poi, le indicazioni contenute nel DM
infrastrutture riguardano : …i
criteri generali di sicurezza, precisano le azioni che devono essere utilizzate
nel progetto, definiscono le caratteristiche dei materiali e dei prodotti e,
più in generale, trattano gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale
delle opere…” Mentre la circolare regolamenta la “… puntuale valutazione della
pericolosità sismica del territorio nazionale e quindi le esigenze di una
moderna progettazione sismo resistente delle opere di ingegneria civile…”. La
delibera interviene, di fatto, annullando una delibera precedente – approvata
successivamente all’entrata in vigore delle norme richiamate - in cui si è
indetto un appalto e poi individuato l’esecutore. Parlando esplicitamente di
adeguamento alla normativa cosa vuol insinuare, che sino ad ora la stessa non è
stata rispettata? Che l’inquietante manufatto è stato costruito al di fuori
degli standard si sicurezza e con materiali oggi non più ritenuti adeguati? Che
la valutazione della “pericolosità sismica” non rientra nell’ambito dei
parametri individuati dalla normativa?
Tra perdite di tempo e “fischio di
piffero” per adesso vi è una sola certezza… Che l’ecomostro continua a produrre
costi a carico dei cittadini per decine di migliaia di euro – ad oggi lo
scheletro è già costato oltre 198€ a famiglia che rischiano di diventare quasi
1000€ finali- e ciò senza che un solo mattone venga aggiunto o tolto. Penali ed oneri tecnici inclusi. Puntualmente
autorizzati ad essere liquidati in delibera.
In che misura? Pubblicato il 03 gennaio 2012
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